Prima è toccato all’azienda olandese Crocei!. Poi, alla Novartis. In meno di due settimane, abbiamo assistito a due blocchi massicci delle forniture dei vaccini antinfluenzali. Che sta succedendo? Ecco le risposte per orientarsi al meglio. Quali vaccini sono stati bloccati? I vaccini Crucell, 2 milioni e 300 mila dosi, sono stati bloccati dall’azienda stessa per controlli sulla sterilità, mentre è stato disposto lo stop per quattro marche Novartis (Agrippai, Influpozzi sub unità, Influpozzi A diuvato e Fluad), di una partita complessiva da 3 milioni di dosi. Non c’è relazione tra questi due “fermi”: è una sfortunata coincidenza. Per inciso, altre aziende produttrici per l’Italia del vaccino sono Johnson & Johnson, Sanofi, GlaxoSmithKline. Questi vaccini sono mai arrivati in commercio? Quelli Crucell no. Nel caso di Novartis, non è chiaro. L’azienda sostiene che il lotto con potenziali anomalie non è mai stato distribuito, ed è tuttora in quarantena negli stabilimenti. Per il Ministero, invece, 175 mila dosi sono arrivate in farmacia e 312 mila nelle Asl, per un totale di circa mezzo milione di unità Le indagini sono in corso. Il motivo del ritiro? Nel 3 per mille delle fiale è stato riscontrato un livello superiore di «aggregati proteici». Che cosa vuol dire? Bisogna sapere che per allestire i vaccini, i virus vengono moltiplicati all’interno di uova, poi estratti, uccisi e sottoposti a un accurato trattamento di purificazione. Potrebbe essersi verificata un’imperfezione in quest ultima fase, ma l’aggregazione di proteine virali (come lemoagglutinina) non è un fatto inusuale. Si tratta, secondo l’azienda, di particelle pure, non pericolose, anzi utili a stimolare la risposta immune. Rischi d i effetti collaterali? La sospensione voluta dal ministero della Salute e dall’Agenzia italiana del farmaco è stata adottata a scopo cautelativo, non per la segnalazione di eventi avversi insoliti (che a oggi non sono pervenuti). Il rischio è che i vaccini “difettosi” potessero provocare più effetti collaterali, per lo più reazioni allergiche (rossore, gonfiore, dolore) o febbre nelle 24-48 ore successive. Tuttavia, i vaccini sospesi, già somministrati in altri Stati europei, hanno mostrato un ottimo profilo di tollerabilità ed efficacia. Insomma, quest’anno è meglio vaccinarsi o evitare? L’identificazione di un problema non deve diventare motivo di allarme. È la prova che i controlli sono rigorosi. È cruciale che si vaccinino tutte le persone per cui è raccomandata la protezione (anziani, malati cronici, donne nel 2° e 3° trimestre di gravidanza). L’influenza si annuncia più aggressiva per due nuove varianti virali, verso le quali siamo sprovvisti di anticorpi. Il vaccino è il mezzo più sicuro ed efficace per limitare le complicanze dell’influenza, causa ogni anno di 8 mila decessi. È giusto vaccinare i bambini? A meno che non soffrano di specifiche patologie, non rientrano nelle categorie a rischio. Tuttavia, è consigliabile vaccinare i piccoli sani, non soltanto per evitare che si ammalino, ma per ridurre la circolazione del virus in famiglia e proteggere chi rischia di più, come i nonni. I vaccini basteranno p e r tutti? Si, ci sono più di 7 milioni di dosi disponibili e, da qui a dicembre, ne arriveranno altre.