Meglio non contraddire la voce impetuosa del generale: «Qui c’è attività nemica, scendete dal bus e seguitemi». La guerra inizia così, con i fucili dei soldati a un palmo dal viso. Fuori la pioggia batte forte sui boschi: atmosfera da tregenda, eppure è solo un videogioco da mostrare al mondo. Hanno lavorato di fantasia e aperto il portafoglio quelli di Microsoft: per il lancio di Halo 4, uno dei titoli più attesi del 2012 in uscita martedì per Xbox 360, hanno messo sotto sopra un Paese intero. Il minuscolo Liechtenstein, terrore dell’Ue per certa disinvoltura nella corruzione fiscale, è diventato il set di un kolossal, top secret fino all’ultimo: fioccano comparse ed effetti speciali per ricreare un’arena post-apocalittica. Lo scenario ammicca alle atmosfere della saga che dal 2001 ha venduto 46 milioni di pezzi: i giornalisti di 16 Paesi e alcuni selezionatissimi giocatori incalliti sono stati «ingoiati» dentro alla simulazione/ presentazione. Guerra e fango Il nome «Halo» sta alla galassia dei videogiochi come Guerre Stellari al cinema. Per essere fedeli alla tradizione serve epica in dosi massicce ed ecco che per «l’invasione del Liechtenstein» si corre sopra a camionette militari e si marcia nel fango alla luce tiepida delle torce: una miniera nascosta tra gli alberi è l’arena perfetta per alcune esplosioni (finte) prima dell’arrivo di Master Chief, protagonista del gioco e icona pop tra gli amanti delle console. È sempre lui, «soldato geneticamente potenziato », a salvare la ciurma dagli alieni sulla cima di una roccia alta 70 metri: il castello di Gutenberg, scorcio magnifico del XIII secolo e scelto come ultima location. Mai Bill Gates aveva speso tanto alla voce «videogame » e lo sfarzo si era intuito dal trailer: David Fincher, mente visionaria di Fight Club e The Social Network, aveva curato la regia e ingolosito i fan che aspettano dopodomani comeil giudizio di Dio. Scontatissimo boom visto che l’ultimo Halo: Reach ha incassato 200 milioni in 24 ore e per tutto il franchise gira un indotto da 3 miliardi. Il mercato natalizio rischia comunque l’ingorgo visto che spuntano nei negozi le atmosfere storiche di Assassin’s Creed III e sta arrivando la furia di Call of Duty Black Ops 2. In ogni caso, Kiki Wolfkill, produttrice esecutiva di Halo 4, sparge certezze: «Ci rivolgiamo a una nuova generazione di appassionati—racconta —. Osservate i dettagli, lo sviluppo della storia e la componente emozionale: i quattro anni di lavoro si vedono tutti e Master Chief è tornato alla grande». Ora si scontra con una entità demoniaca che minaccia gli umani: i personaggi hanno più spessore e, mentre impazzano dieci ore di battaglia spaziale, conta parecchio il livello narrativo. «È una storia più profonda », dicono i giocatori, picchiettando sulle console nel castello di Gutenberg: sono sporchi di fango, ma piuttosto felici di aver occupato il Liechtenstein.