Se siete tra i pochi che pensano ancora che il successo di una pellicola possa determinare anche la fortuna del relativo videogioco, dovete sapere che siete rimasti in pochi. Per quanto infatti i due capitoli scaturiti dal nuovo marchio di fabbrica firmato da Sylvester Stallone abbiano avuto successo al botteghino, si dà il caso che la trasposizione in pixel e texture del secondo film della serie sia quantomeno deludente e sottotono. Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, le cose per Ubisoft devono aver preso subito una piega piuttosto bizzarra sin da subito, visto che, nonostante il cast stellare che ha reso tanto grande I Mercenari 2, solo Sly (Barney), Dolph Lundgren (Gunnar) e Terry Crews (Caesar) hanno ceduto i loro diritti di immagine per il videogioco, costringendo la casa francese a dover ripiegare sul modello poligonale di uno Yang assai diverso dalla sua controparte reale impersonata da Jet Li. Che il gioco fosse nato sotto una cattiva stella? È probabile. Nonostante il cast incompleto però, i diritti erano stati acquistati, e a Ubisoft non è rimasto altro che portare avanti il progetto, affidandolo nelle mani di Zootfly. Scelta azzeccata o meno è difficile da dire, anche perché bisognerebbe capire se i limiti del gioco siano dovuti più alle dubbie capacità del team di sviluppo o al fatto che la produzione sia relegata a un semplice contenuto digitale scaricabile dal PlayStation Network. Fatto sta che, storia scontata a parte (segue le vicende del manipolo di mercenari nel tentativo di salvare un miliardario cinese rapito), il gioco si presenta con un gameplay alla “corri e spara” senza sosta (vedi box) incorniciato da una grafica piatta e poco convincente e funestato da parecchie magagne di gameplay.