L’evento per il venticinquesimo anniversario della monumentale saga stealth del maestro Hideo Kojima si è trasformato nell’occasione unica e magica di annunciare il nuovo capitolo delle avventure dell’uomo dal nome in codice più famoso del videogioco.Quindici minuti di vita. Quindici minuti di sogni e speranze. Quindici minuti che arrivano dritti al cervello come una boccata d’aria sul pericoloso limite dell’embolia. Vi ho fatto aspettare, uh?”, intona uno Snake (“Naked”, però) ben più in là con gli ann rispetto alla fragorosa conclusione dell’incidente “Peace Walker”. Uno sguardo che oltrepassa lo schermo e arriva dritto al cuore di un’attonita platea fortunati astanti di un evento esclusivo mbastito da Kojima in persona, nel cuore della caotica metropoli di Tokyo. Un singolo trailer che gronda stile e passione, come ogni annuncio dell’epica saga ci ha deliziosamente insegnato (viziandoci) nel corso di questi lunghi anni. Un’occasione perfetta per illustrare ai nostri sensi (in delirio) le immaginifiche potenzialità del nuovo Fox Engine, che modella con maestria un’istantanea che riecheggia i toni dell’immortale trailer di Sons of Liberty, e che Konami ci assicura girare su un PC high-end di questa generazione (e quindi lievemente ridimensionato su PS3 e 360). In un quarto d’ora (i cui soli ultimi quattro minuti dedicati al gameplay in real-time] il “maestro dello stealth” dà nuovamente sfoggio della sua innata passione per il cinema, con sequenze d’alto impatto cinematografico e una regia d’autore incalzante e dal ritmo ipnotico. “Dalla FOX nacquero due fantasmi”, ci sussurra una scritta in dissolvenza: Snake indossa una tuta con entrambi gli stemmi della MSF (Military Sans Frontierers) e della FOX sulle sue lucide spalle in lattex, mentre nuovi e ignoti nemici sono affiliati a una ben più misteriosa XOF (la stessa volpe è dipinta in modo speculare sulle loro toppe). Lo scontro tra questi due “fantasmi” sembra poi legato a doppia mandata alla Cipher (i Patriots), e tra le vecchie conoscenze ritroviamo il piccolo Chico (Peace Walker) ancora una volta vittima di prigionia e tortura (segregato in una gabbia tra i tendoni di Camp Omega una zona franca dell’isola di Cuba, e con un curioso potenziamento biomeccanico sul petto), così come la stessa Paz la cui presunta morte viene brutalmente annunciata dall’oscuro e deturpato leader dei “cattivi”. Nonostante non ci siano informazioni su quest’ultimo, la similitudine con abbigliamento e volto (per quanto in gran parte ora bruciato) di mr. Hot Coldman appare piuttosto evidente raccomandandosi di portare i suoi saluti al capo quando il piccolo Chico farà ritorno a casa, lascia intuire un qualche tipo di (intimo) precedente con lo stesso Naked Snake. E sì, dovrebbe ritrovarsi seppellito da diversi metri d’umida terra al tempo di questo imprecisato “post peace walker”, ma la sua non sarebbe certo la prima “morte apparente” della saga. Il filmato introduttivo chiude infine preliminari con un piano d’attacco in salsa “cavallo di Troia” ai danni di MSF (e FOX) con il presunto sopravissuto dell’attacco a Mother Base datato 1974 ora alla guida de suoi uomini in un raid aereo, anticipando il nostro arrivo e la “solo mission” di Big Boss (che gravita attorno al recupero di Chico e Paz). E quando il sipario si alza sull’esigua sezione giocata mostrata da Konami, Metal Gear Solid: Ground Zeroes svela un inaspettata natura “Open World” che ci permetterà di prendere possesso di jeep e veicoli di terra, oltre che richiamare elicotteri incaricati di scortarci da una parte all’altra della mappa di gioco. Sebbene lo spettacolo finisca (come al solito) fin troppo presto, ci svegliamo dall’ipnosi komiana in preda a convulsi spasmi d’astinenza; e ogni ulteriore commento a questo punto è superfluo. “Snake is back on FOX”.