Da giocatori e da sviluppatori, il nostro approccio a una nuova esperienza con Cali Of Duty è: “cosa abbiamo fatto prima?” e “cosa farà venire alla gente voglia di giocare ancora?”, John Rafacz, director of commnication di Treyarch ci dice. Giusto, e la serie di Activizion, Cali Of Duty, ora deve vedersela per forza con queste domande, visto che è cresciuta ben oltre le aspettative del suo publisher. “Tenendo questo a mente, l’ambientazione del futuro di Black Ops II è solo la manifestazione naturale di dove il gruppo voleva portare il gioco”, spiega Rafacz. “Venendo dopo Black Ops, c’erano due o tre cose che hanno contribuito alla decisione. C’era questa specie di storia che volevano raccontare, quello che volevano fare era spingere in avanti la storia e poi c’era la creatività e la varietà nel gameplay usciti fuori dall’esplorazione dell’ambientazione legata alla Guerra Fredda”. Si tratta di qualcosa di cui si è parlato molto con riguardo a COD, ma le voci suggerivano anche che solo Infinity Ward avrebbe potuto portare la serie in quella direzione. Black Ops II, ovviamente, è la dimostrazione che si trattava appunto solo di voci, ma questo non ha fermato Treyarch dall’andare sotto il microscopio soprattutto quando si è trattato d raggiungere un pubblico più vasto. “Quando si parla di esperti, se si parla di fan, sì siamo pieni di esperti e li ascoltiamo. I fan non esitano mai a dirti quello che vogliono e quando ascolti così tante voci diverse le aspettative sono molte e varie da inserire nella stessa esperienza. Quindi in termini di single player, c’è questa storia epica che detta il percorso ma poi c’è sempre la richiesta di innovare ed è qui che si inseriscono le missioni Strike Force. Ci criticavano perché eravamo troppo lineari: ora abbiamo aggiunto la non-linearità al mix. Siamo molto consapevoli delle aspettative che le persone hanno e del bisogno d fare bene quelle meccaniche di base che giocatori si aspettano. E siamo anche molto consapevoli delle direzioni che vogliono che prendiamo”. Una decisione di design intelligente, o l frutto di uno sviluppatore che cerca semplicemente di trovare idee che convincano il pubblico che ci saranno delle novità? Difficile dirlo ma è chiaro ce Treyarch ha qualcosa da dimostrare soprattutto nel passaggio a un ambiente che Cali of Duty deve ancora accogliere. “Abbiamo lavorato molto con Peter W. Singer [autore e esperto sugli scenari di guerra del XXI secolo] e cercato di decidere cosa fosse per no l futuro'” spiega Rasacz. “Volevamo che fosse plausibile, qualunque cosa scegliessimo di fare, e che non ci fossero semplicemente alieni e laser. Quando abbiamo parlato con lui la prima volta gli abbiamo fatto vedere le armi, il punto d vista e la storia che avevamo in mente e gli abbiamo chiesto è troppo?’ Ma la risposta di Singer è stata Credo che non stiate spingendo abbastanza’ e questo ci ha spiazzato un po’. Si tratta di trovare l’equilibrio, ma 13 anni di tempo ci ha dato il beneficio di un avanzamento tecnologico con cui giocare a livello di gameplay”. Cali Of Duty ha seguito l’idea di “più grosso è meglio è” nei suo 8 capitoli (Black Ops II è il nono). I prim tre giochi ambientati nella Seconda Guerra Mondiale avevano preso fatti storici e gli avevano dato una mano di spettacolarizzazione, ispirati a film come Salvate il Soldato Ryan, ma rimanendo fedeli all’epoca storica. Con il futuro anziché seguire gli eventi, Treyarch è libero di sperimentare di più con l’esperienza di gioco e, potenzialmente dare nuova vita a un modello che presto comincerà a mostrare i suoi anni. Il primo Black Ops usava il Vietnam nei suoi flashback, mostrando lo stato psicologico danneggiato del protagonista, Alex Mason, seguendo l’idea del veterano folgorato alla Apocalypse Now. Senza ambientazione storica o esperienze pop cult a fare da cornice, Treyarch sarà decisamente sola con Black Ops II. Recenti filmati di gioco ci hanno mostrato David, il figlio di Alex, che osserva, nel mezzo di una battaglia nella città di LA, nel 2025, un attacco coordinato a Pentagono, Wall Street e Washington. Si tratta, per molti, di una mossa controversa lasciando molti a domandarsi se la serie continuerà ad attirare l’attenzione senza che altri storcano il naso. Si tratta in fondo di una battaglia difficile da vincere soprattutto perché la stampa generalista è facile alla critica e all’accusa. Ad ogni modo, BlackOpsI è diventato il cucciolo di Treyarch alla Modem Warfare. “Non vorrei vedere Black Ops II come uno spin off, si svolge nell’universo di COD. Cali Of Duty ha fatto esplodere alcune aspettative, alcune esperienze e un certo tipo di scontro a fuoco. Dopo World At War, Treyarch era interessata ad esplorare storie nuove ed è qui che è nato davvero Black Ops II, si tratta di un’occasione perspiegare le ali. Quando guardi alla sfida che semplicemente il single player dà, si tratta di muoversi da un luogo a un altro, fare cose diverse e farsi coinvolgere in un gameplay mai visto prima. E abbiamo ancora molto di cui parlare, cose su cui siamo ferrati. Come creativo professionista, si tratta davvero di mettere il tuo lavoro k davanti a più persone possibili e | farsi che si divertano”. La sfida più grossa per | Treyarch sarà sopravvivere alle aspettative del ^ _ A pubblico.