Lo scorso anno, FIFA 12 aveva sbaragliato senza problemi l’avversario di sempre, quel Pro Evolution Soccer che da qualche stagione sembra aver perso il filo del gioco. Il team di EA Canada, capitanato da David Rutter, aveva conquistato un po’ tutti, anche i fan sfegatati della simulazione calcistica firmata Konami, e lo dimostrano abbondantemente i dieci milioni di FIFA 12 venduti nel mondo. Con simili premesse, l’attesa suscitata dal nuovo FIFA 13 era alle stelle, soprattutto per scoprire se Rutter e soci fossero riusciti a migliorare un prodotto di per sé ottimo, alzando ancora una volta l’asticella nella sfida con PES. UNA SINFONIA CALCISTICA Dopo aver cambiato il modo di vivere il calcio di noi videogiocatori, EA Canada ha cercato di dare una forma più armoniosa alla propria simulazione, smussando gli angoli e aggiungendo una mole impressionante di contenuti. Per esempio, il superlativo Player Impact Engine, che aveva rivoluzionato gli scontri di gioco e la fase difensiva in FIFA 12, necessitava di qualche ritocco, così come l’intelligenza artificiale, che nel muovere i calciatori sul manto erboso evidenziava qualche inaspettata lacuna. Per realizzare un FIFA migliore, le modifiche sono state consistenti, partendo dal First Touch Control (il controllo di prima) fino ad arrivare a una IA completamente rinnovata in attacco, senza dimenticare un dribbling “totale” per spettacolari uno contro uno, e altri aspetti che andremo ad analizzare. Le chicche non si esauriscono qui: Rutter e i suoi hanno preparato anche una pletora di novità per il comparto multiplayer online e per alcune modalità come l’Ultimate Team, la Carriera e le Stagioni, senza dimenticare primizie assolute quali le fantastiche Prove di Abilità o il Match Day. LIBERI… Sul campo, FIFA 13 è una delizia per gli occhi, con giocate realistiche, movimenti sempre più convincenti dei vari Messi, Marchisio e compagni, e una gamma di situazioni tattiche tutte da sperimentare. Il controllo di prima e il dribbling totale, ribattezzato così dalla stessa EA, regalano una sensazione di libertà mai sperimentata in precedenza. Tirare la maglietta a Milito lanciato a rete per cercare di rallentarlo, oppure vedere Chiellini che fa valere i centimetri in area di rigore per spostare Jovetic pronto a insaccare di testa, è impagabile per l’appassionato di calcio. Una pennellata di 40 metri da parte di Pirlo non è più un lancio “telecomandato” che possono fare tutti (provate con Gargano), ma una giocata da fuoriclasse assoluto, così come l’abilità di stoppare e controllare in pochi centimetri un cross dalle fasce è un numero che riesce alla perfezione a un funambolo come Neymar, piuttosto che ad Acerbi. Soprattutto, è la fisica nel controllo del pallone a fare la differenza: osservare un calciatore che incespica o perde tempo per addomesticare la preziosa sfera di cuoio prima di un passaggio cambia completamente le dinamiche di gioco. E che dire dei dribbling? Per omaggiare sua maestà Messi, il nuovo mega testimonial mondiale di EA, il team di sviluppo ha perfezionato ulteriormente questa nobile arte (sfruttando il lavoro svolto in precedenza per FIFA Street, pubblicato qualche mese fa per console), permettendo al giocatore di muoversi in modo sublime negli spazi stretti, guardando in una direzione e spostandosi in un’altra, lasciando letteralmente sul posto il difensore avversario. L’elenco potrebbe continuare con il controllo di suola o con i ricami che è possibile fare in area di rigore, con i contrasti “maschi” in mezzo al campo o con la difficoltà ad addomesticare il pallone dopo novanta minuti di corse e scatti continui. E il ritmo di gioco? Tutto in FIFA 13 rasenta un equilibrio e una fluidità mai raggiunti in precedenza dagli altri episodi della serie, ed è bellissimo stupirsi di fronte a un colpo di tacco del Palacio computerizzato mentre salta il nostro difensore, o nel vedere Yaya Touré sradicare un pallone in mezzo al campo e prodursi in un contropiede devastante con la sua tipica andatura caracollante. Gli “angoli smussati” di cui si scriveva in precedenza riguardano anche la gestione del pressing. I giocatori si muovono con maggiore cognizione di causa, seguendo come ombre l’atleta in possesso della sfera e accompagnandolo con gentilezza verso i compagni di squadra pronti a rubargli la palla. Gli schemi sui calci piazzati, che in FIFA 13 coinvolgono un terzo uomo (sui corner non è ancora consentito sistemare in modo autonomo i propri atleti per i blocchi e i tagli), regalano imprevedibilità al gioco: è possibile “lasciare di stucco con un barbatrucco” i difensori e puntare alla porta per una facile conclusione, basta solo indovinare i movimenti giusti. … DI SOGNARE! L’intelligenza artificiale di FIFA 13 è sorprendente nel posizionare e nel gestire gli uomini sul campo. Nei contropiedi, per esempio, è possibile dettare l’inserimento di un compagno in modo realistico, anche perché il Van Persie della situazione (pur se il maestro di questa sacra tecnica resta Pippo Inzaghi) cercherà fino all’ultimo di rimanere in linea con i difensori avversari prima di tagliare o di suggerire il passaggio, arrivando anche a rientrare e a fare il classico movimento della mezzaluna tanto osannato da chi ama giocare sul filo dell’offside. La CPU ci è piaciuta molto anche in fase di possesso palla, soprattutto per la capacità di leggere la partita alleggerendo la manovra nei tempi giusti e cercando di cogliere di sorpresa con inserimenti “zemaniani” le difese avversarie. E poi, è difficile assistere ad azioni uguali da una parte all’altra del campo. NON SOLO TATTICA Da un punto di vista tattico, le diagonali difensive sono credibili, così come l’occupazione degli spazi e il posizionamento di centrali ed esterni, indipendentemente dal credo tattico scelto e dall’atteggiamento in campo. A proposito, sono state aggiunte alcune interessanti varianti ai soliti schieramenti: per esempio, se predicate un calcio offensivo basato sul 4-3-3, oltre agli schemi canonici potrete sfruttarne uno più difensivo e un altro che contempla il “falso 9” praticato dalle Furie Rosse. Anche perché FIFA 13 tende a privilegiare la fase offensiva rispetto a quella difensiva, nonostante le buone intenzioni dei ragazzi di EA Canada. Sul fronte delle animazioni, lo spettacolo non manca, con piacevoli aggiunte in tutti in ruoli: dalle uscite su palla alta dei portieri, fino ai voli in mezzo campo dopo un energico contrasto o alle esultanze in seguito a un gol. I grandi campioni sono stati riprodotti con dovizia di particolari sia per quanto concerne le fattezze, sia nei movimenti sul rettangolo verde. Il risultato è ottimo, anche se il trattamento di bellezza non è stato esteso a tutti i calciatori presenti nel database di FIFA 13. UN FIFA SEMPRE PIÙ MANAGERIALE? Concentrandosi sull’aspetto gestionale, i manager alla Roberto Mancini apprezzeranno le novità portate in dote dalla modalità Carriera: un calciomercato più frizzante, una maggiore complessità nelle trattative (sono stati aggiunti i prestiti) e la possibilità di giocare/allenare la Nazionale partecipando ai più prestigiosi tornei internazionali. Nonostante le intenzioni di EA Canada, però, non ci troviamo ancora di fronte a una valida alternativa a Football Manager (o a FIFA Manager, per restare in tema): le quotazioni dei fenomeni sono abbastanza credibili, ma è facile portare via un top player a qualsiasi squadra. Per esempio, abbiamo preso il buon Falcao dai “Colchoneros” di Madrid per 52 milioni di euro, dando 34 milioni in contanti e mettendo sul piatto un difensore pregiato come Mexès. Rispetto all
o scorso anno c’è qualcosa di più, anche a livello di rumor e notizie, ma in generale è un po’ troppo semplice fare acquisti importanti. Sul fronte Ultimate Team, la versione per FIFA 13 è stata studiata in modo da essere più immediata e integrata con le altre modalità, le Stagioni su tutte, che aggiungono le promozioni e le retrocessioni alla propria struttura di mini campionati. Oltre a semplificarne l’interfaccia grafica, gli sviluppatori hanno cercato di aiutare il neofita nella costruzione del suo Dream Team, indipendentemente dai pacchetti di figurine posseduti. Le innovazioni più eclatanti riguardano la facoltà di disputare delle stagioni “testa a testa”, di partecipare alla sfida settimanale e di allenarsi anche in modalità offline, per migliorare l’amalgama del proprio undici e guadagnare qualche preziosa moneta da investire. Naturalmente, per essere competitivi bisognerà spendere parecchio. FIFA OLIMPICO Infine, le Prove di Abilità sono quel qualcosa in più (come a suo tempo fu l’Arena) destinato agli appassionati: si dovranno colpire sagome, dribblare paletti, centrare dei bidoni posti a una certa distanza e così via. Grazie a questa trovata, il giocatore virtuale riuscirà a migliorare la precisione nei passaggi rasoterra, nei cross, nei calci piazzati, nei dribbling sullo stretto e altro ancora. I risultati saranno valutati con dei punti che permetteranno di guadagnare medaglie di bronzo, argento e oro, in perfetto stile olimpico. Anche quest’anno, dunque, FIFA 13 è il favorito per la vittoria nel campionato videoludico. Riuscirà PES 2013 a contrastarne l’egemonia? Lo scopriremo il prossimo mese.