Una volta assimilate le nuove soluzioni per i quick time event, è il turno delle pastiglie: in Resident Evil 6 troveremo ancora le storiche piantine colorate, ma ora potranno essere miscelate tra loro per produrre delle minuscole (e magiche) pillole, da deglutire allegramente tra una sparatoria e l’altra con la semplice pressione di un tasto (R2). Il resto, è familiare per chiunque abbia giocato uno dei due passati RE, e miscelerà i migliori ingredienti di RE4 con quelli di RE5, a partire dalla modalità cooperativa online e offline… Meglio soli che… Se c’è una cosa su tutti erano d’accordo riguardo al chiacchierato quinto episodio della saga horror made in Capcom, era il divertimento offerto dall’affrontare l’intera campagna principale in compagnia di un amico (ma non era il sedere di Sheeva, ciò su cui tutti eravamo d’accordo?). In Resident Evil 6 questa caratteristica torna con prepotenza: tutti i protagonisti (tranne Ada, come vedremo più avanti) saranno affiancati da un comprimario più o meno efficiente, che seguirà i nostri passi tanto nel single quanto nel multi. Ci saranno anche degli “scambi di coppia”, in alcuni frangenti… Aspettate però, non fraintendete: ogni tanto Leon (per esempio) sarà affiancato dalla bella Ada invece che dalla comunque prosperosa (ehm…) Helena, tutto qui! Come già succedeva in Resident Evil 5, però, il miglior modo per godersi appieno la modalità multigiocatore sarà con un amico in carne e ossa seduto al nostro fianco: “spaventarsi a vicenda” è alla base del cinema horror, se ci pensate bene, e saltare insieme dalle poltrone (boicottiamo le sedie!) funziona sia sul grande schermo, che davanti al nostro passatempo preferito. Specie se in compagnia di una ragazza, come tradizione insegna… Peccato solo che lo split-screen adottato sia proprio ciò che aveva penalizzato l’epopea africana del povero Chris: ancora una volta avremo quindi la porzione dello schermo superiore leggermente disallineata con quella inferiore, lasciando inutilizzata una notevole porzione degli schermi 16:9 di grandi dimensioni (da 36 pollici in su, per intenderci). Se anche rientraste nella felice categoria di utenti “dal grande tv”, quindi, il risultato finale sarà tutt’altro che un bel vedere, con un peggioramento visivo non indifferente, e oggetti minuscoli rappresentati sullo schermo. A parte il rischio miopia, ci si diverte comunque dal primo all’ultimo minuto, sebbene sarebbe stata cosa gradita l’introduzione di un più pratico split-screen verticale. Scatole cinesi… Le quattro campagne principali s’incroceranno tra loro in svariati punti, come già saprete, ma ognuna di loro offrirà dei momenti unici e rappresentativi per il personaggio in questione. Ognuna di esse sarà divisa in cinque capitoli principali, con almeno due tra questi indipendenti dal resto della storia condivisa. Ada, per esempio, inizierà la sua avventura sarete prima costretti a finire le altre per poterne ottenere l’accesso. Di tutt’altra portata rispetto al minigame “Separate Ways” inserito nel sempreverde Resident Evil 4, dato che rappresenterà una campagna a se stante di egual durata delle altre (o quasi), con l’extra del gioco PS2 finisce col condividere però la natura di approfondimento sulla trama, incentrandosi sulle motivazioni della Wong oltre che sul suo passato. Vestendo i panni della ragazza in rosso, comunque, ritroveremo diversi elementi caratteristici della prima e storica trilogia, come un gran numero di enigmi impegnativi e che andranno ben al di là del semplice “trova la chiave rossa per la porta dello stesso colore”, miscelati con altre caratteristiche inedite come delle sezioni stealth che non stonerebbero in un capitolo di Metal Gear Solid, e uno sviluppo dei livelli in verticale garantito dal comodo rampino portatile della sinuosa protagonista. Insomma, anche quando sarete a un passo dal gran finale di RE6, ci sarà ancora tanto da vedere. Una squadra fortissimi Vi sarà ben chiaro, a questo punto, che Resident Evil 6 offre ben quattro giochi in una sola volta: forse l’esperienze più simili tra loro sono quella di Chris Redfield e di Jake Muller, sebbene anche queste sfoggeranno caratteristiche uniche e indipendenti. Jake, per esempio, potrà utilizzare gli stessi poteri con cui il grazioso papino (Wesker) ne dava di santa ragione e Redfield e Jill nel quinto capitolo. Questi saranno presenti nel menù Hud come vere e proprie armi da equipaggiare e utilizzare, consentendovi di lasciare contro un muro qualsiasi bio-arma ostacoli il vostro cammino, a mani nude! Chris, d’altro canto, potrà fare affidamento sul più assortito arsenale presente nel gioco, e la sua campagna si rivelerà fondamentalmente tutto quello che Resident Evil 5 voleva essere originariamente: azione e sparatorie senza limite, e brutali prese melee. Sebbene poi i
comandi base rimangano gli stessi per tutti (frecce orizzontali del D-pad per cambiare arma, quelle verticali per scorrere le granate, mirare e spare con L1 e R1 e così via), gli stessi menù degli oggetti varieranno da personaggio a personaggio, così come la tipologia di nemici d’affrontare (Leon sarà l’unico dei quattro impegnato per lo più con zombie vecchia scuola, mentre gli altri dovranno vedersela fin da subito con bio-weapon di tutte le dimensioni). Con una storia, cinematografica, imponente e intelligentemente stratificata, oltre 40 ore di gioco fitte d’azione e momenti horror, e un livello tecnico come da tradizione di tutto rispetto, Resident Evil 6 rappresenta senza dubbio il glorioso ritorno del RE del survival horror per questa generazione, riuscendo a trovare il miglior compromesso possibile tra l’evoluzione del videogaming moderno e tutti quegli stilemi che ne hanno consacrato il successo da due generazioni a questa parte.
Resident Evil 6: Peccato solo per i compromessi sugli scenari!
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