Nella sua carriera cinematografica Luc Besson ha spaziato dalla fantascienza all’animazione, approdando con The Lady all’impegno politico senza rinunciare alla profondità psicologica che caratterizza le sue eroine. Da Nikita a Mathilda (Léon), a Giovanna d’Arco, la figura femminile è stata sempre centrale nella cinematografia del regista francese, che adora esplorare personaggi dall’apparente debolezza ma dal carattere forte e impossibile da piegare. Con la storia di Aung San Suu Kyi Besson non ha bisogno di inventarsi nulla di nuovo e la sua abilità in The Lady, finalmente disponibile in DVD e Blu-ray, è quella di tratteggiare la personalità della resistente birmana in tutta la sua veridicità storica, supportato da una delle più capaci attrici cinesi, Michelle Yeoh (che ha conquistato il pubblico occidentale nel 2005 in Memorie di una Geisha). La trama del film è storia: Suu, di origine birmana ma trasferitasi in gioventù in Gran Bretagna, vive con il marito, il professore universitario Michael Aris (David Thewlis), e i figli Alex e Kim; a causa delle brutte condizioni di salute della madre, la donna torna in Birmania per assisterla: qui viene sconvolta dal modo in cui la dittatura dei generali calpesta ogni diritto umano e, memore dell’assassinio del padre, il generale Aung San, leader della lotta indipendentista birmana, Suu decide di rimanere nel Paese di origine per difendere la democrazia. La lotta è nettamente impari e porterà Suu a grandi sacrifici, tra cui l’isolamento e la mancanza degli affetti familiari. L’amorevole Michael farà di tutto per aiutarla dall’Europa, giungendo persino a farle aggiudicare il premio Nobel per la pace nel 1991. La lotta di Suu non sarà vana, ma la porterà a rinunciare proprio al marito, che muore di cancro in occasione del suo 53esimo compleanno, dopo una lontananza di anni, e al rapporto con i figli, che non sempre comprenderanno (e chi può biasimarli?) la scelta della madre. Con una passione e un affetto genuini, Luc Besson porta sullo schermo questa storia intensa e drammatica, capace di risvegliare il senso di giustizia e libertà con una tale grazia e dignità come pochi registi sanno fare. E la Yeoh, da qualche anno messa da parte nel panorama cinematografico internazionale, ottiene così un pieno riscatto professionale e umano, entrando con anima e corpo in un personaggio che lei stessa ha proposto a Besson.