La tecnologia corre sempre più veloce e molto di quello che una volta si faceva sui computer portatili adesso si fa su smartphone e tablet. Purtroppo, questo riguarda anche lo sviluppo di virus e altre minacce informatiche con i cyber criminali che si sono dimostrati bravissimi nello sfruttare le disattenzioni di chi ancora non ha grande confidenza con le nuove tecnologie. Non tutti, infatti, hanno ancora realizzato che gli smartphone non sono altro che dei piccoli computer che sanno anche telefonare e quindi terreno fertile per i pirati che puntano al nostro portafogli. Ai criminali piace Android Le armi di questi malviventi sono delle app particolari, chiamate genericamente «malware» o un po’ impropriamente «virus», in grado di rubare dati e far fare al terminale colpito tutto quello che il pirata vuole. L’iPhone ne è quasi completamente immune (se non è stato fatto il jailbreak) perché le applicazioni si possono scaricare solo dall’app store ufficiale, dove vengono controllate prima di esser messe in vendita. I dispositivi Android, invece, sono molto esposti al contagio in quanto possono scaricare applicazioni da qualsiasi sito web e basta allontanarsi un attimo da Google Play (il market ufficiale Android) per finire nelle mani dei pirati. Su Internet, infatti, si trovano dei mercati «alternativi» che permettono a chiunque di diffondere app e funzionano, involontariamente, da centrale di smistamento per i «malware». I pirati mettono a disposizione gratuitamente delle applicazioni che sul sito ufficiale si pagano, ma in cambio li farciscono di virus. Come ci conferma Patrick Gardner, esperto in sicurezza informatica di Symantec, «quasi l’85% delle app presenti sui market alternativi sono risultate infette e la percentuale è in aumento da parecchi mesi ormai». Addirittura, recentemente gli esperti di F-Secure hanno scovato dei virus che si scaricano «automaticamente » sui dispositivi. Basta andare sul sito web sbagliato, magari cliccando su di un link arrivato via posta o pubblicato in un forum, e il «malware» arriva nella memoria del dispositivo. In pratica, i virus per smartphone assomigliano ormai moltissimo a quelli per pc. Quanti danni fa un virus? La risposta è: parecchi. Un «malware» può registrare sms e telefonate e mandarli via Internet a chiunque. Allo stesso modo, può prendere e inviare tutte le voci della rubrica telefonica, le fotografie, i documenti o l’elenco delle applicazioni. Ma c’è di peggio. In molti Paesi delmondo, tra i quali non è fortunatamente presente l’Italia, i pirati hanno usato un virus per costringere gli smartphone infetti a inviare degli sms a un numero a pagamento, consumando il credito telefonico dei malcapitati possessori. In Spagna è circolato un virus che raccoglieva tutte le comunicazioni con un istituto bancario e poi cercava di inviare denaro all’estero sfruttando le informazioni ottenute. Infine, sebbene ancora non siano stati registrati casi, sicuramente in futuro arriveranno dei virus «ricattatori» che bloccheranno il telefono e quanto contiene fino a quando non verrà pagato un riscatto. Le contromisure Insomma, chi ha un dispositivo Android farà bene a considerare seriamente l’opzione di installare un antivirus. Bisognerà spendere qualche euro, ma i vantaggi sono indiscutibili, anche perché le suite di sicurezza per smartphone e tablet incorporano molte funzioni che non si son mai viste sui pc casalinghi ma risultano utilissime nei nuovi device: scansione in tempo reale dei file scaricati per evitare di scaricare virus; scansione di tutti i file del dispositivo per verificare che non ci siano già delle infezioni; controllo antiphishing per evitare che delle mail fraudolente ci spingano a inviare i nostri dati a dei malintenzionati; blocco di telefonate ed sms da numeri selezioni, per evitare lo stalking; funzioni antifurto, anti smarrimento e di recupero dei terminali rubati anche in caso di cambio della sim; protezione della navigazione internet per i minori e una curiosa funzione che fa «urlare» il cellulare in caso sia stato appena rubato in modo da smascherare il ladro se è ancora nelle vicinanze.