Il Wall Street Journal, Bloomberg e il New York Times affermano con sempre maggiore convinzione che l’autunno vedrà l’espansione dell’offerta dei tablet di Apple con l’arrivo di un iPad di formato più piccolo e dal prezzo più contenuto. Soprannominato “iPad Mini” dalla stampa, il nuovo tablet dovrebbe avere uno schermo tra i 7 e gli 8 pollici, la stessa risoluzione degli iPad di prima e seconda generazione, ovvero 1024×768 pixel, e un costo inferiore ai 399 dollari esentasse (che è l’attuale prezzo di listino del modello base dell’iPad 2). La produzione in massa dovrebbe partire già in settembre, probabilmente nella nuova fabbrica in Brasile di cui vi abbiamo parlato qualche numero fa. Davanti alla possibilità concreta di un iPad “ridotto”, non si può non ricordare il veemente diniego di Steve Jobs, che disse che le dimensioni dell’iPad originale erano quelle minime per un utilizzo piacevole e che gli utenti si sarebbero dovuti “scartavetrare le dita” per usare un tablet di dimensioni inferiori. Questo però era due anni fa, quando Jobs stesso concluse il discorso definendo i concorrenti dell’iPad dei “fallimenti in partenza”. Oggi, nonostante Apple abbia quasi il 70% del mercato, la situazione è diversa. Il Kindle Fire di Amazon, lanciato lo scorso novembre 2011, è stato un discreto successo anche se per ora non sembra aver intaccato sensibilmente il predominio dell’iPad. Quest’anno, però, sono arrivati il Nexus 7 di Google e a breve dovrebbe uscire il fantomatico Surface di Microsoft di fascia bassa con processore ARM. Alla luce di questa doppia offensiva, ha senso che l’azienda di Cupertino si sia messa in pista per mantenere il dominio sul mercato, modulando l’offerta per offrire una variante più tascabile ed economica dell’iPad e raggiungere nicchie finora lasciate scoperte.

Il Samsung Tab non è “cool” come l’iPad Apple dovrà pubblicizzare che Samsung non è capace di copiare bene Tra le tante cause intentate da e contro Apple e attualmente in corso nei tribunali in giro per il mondo, una si è fatta notare per le opinioni in maniera di design espresse nella sentenza. Laddove Apple aveva citato Samsung in giudizio accusandola di aver copiato il design dell’iPad con il suo Galaxy Tab, l’Alta corte di Giustizia britannica ha sentenziato che, laddove la somiglianza tra i due tablet nella vista frontale è effettivamente “impressionante”, il retro presenta differenze tali da respingere le accuse. In particolare, secondo il giudice Colin Birss, i tablet Samsung non possiedono la stessa sobrietà dei modelli Apple e, parole testuali “they are not as cool”, non sono altrettanto “fighi”. Come se non bastasse, la sentenza Birss include l’obbligo per Apple, nel Regno Unito, di pubblicizzare a sue spese la sentenza in forma di avviso o pubblicità su quotidiani e riviste periodiche quali il Financial Times, il Daily Mail, il Guardian Mobile e T3 e sulla sua homepage per sei mesi. Paradossalmente per Apple, che intanto sta facendo ricorso, l’obbligo potrebbe essere un’occasione ghiotta per volgere a proprio vantaggio la sconfitta e sbeffeggiare Samsung perché incapace di copiare bene l’iPad.