Sony mette un punto e a capo alla sua joint venture con Ericsson e, dopo l’Xperia S, lancia il nuovo P. La prima cosa che colpisce di questo smartphone è il mix di design e qualità costruttiva che ne fanno un oggetto ricco di appeal ancor prima che l’utente lo accenda, linee severe, quasi austere, si contrappongono alla parte posteriore della scocca, curva ed ergonomica, che permette un’impugnatura sicura e comoda. Riuscito ed elegante l’accostamento di colori: nero lucido per la cornice del display e grigio satinato per il corpo in lega di metallo, un classico che non smette di piacere. Ma ecco comparire un tocco di hi-tech senza compromessi: la sezione trasparente che ospita i pulsanti sensibili al tocco e che d ricordano, se ce ne fosse bisogno, che Sony punta a distinguersi anche mediante soluzioni estetiche di tipo inusuale. L’Xperia P convince ma non solo: risulta anche solido al tatto, fattore da non sottovalutare, leggero con i suoi 120 grammi. Android diventa chic 11 volto del sistema operativo di Google è personalizzato con buon gusto da Sony e, soprattutto, garbo. A cambiare rispetto alla versione nativa del sistema è solo qualche elemento estetico che accomuna i vari software e gli strumenti dell’interfaccia utente. Lettore musicale, widget, sezione telefonica, menù applicazioni sfruttano per la grafica linee rette sottili che richiamano il design della scocca dello smartphone e contribuiscono a trasmettere un’apprezzabile sensazione di continuità fra hardware e software. Data la poca invasività della personalizzazione, l’Xperia P mantiene intatta l’esperienza Android ma anche la prontezza di risposta ai tocchi dell’utente e la fluidità della grafica. La Cpu dual core con frequenza di 1 GHz, affiancata da 1 GB di Ram, si trova a proprio agio in ogni contesto d’uso: dalla riproduzione di film in alta definizione (fino a 1080p) ai videogame di ultima generazione. Lutente ha a disposizione fino a 13 Gigabyte di memoria di Storage (non è però presente Iso slot microSD Impressioni d’uso Da segnalare i buoni risultati della fotocamera, anche in condizione di luce poco favorevole, grazie al sensore con tecnologia Exmor R, e al flash allo Xeno integrato. Sul fronte audio, la capsula auricolare offre buon volume e qualità. Le prestazioni dello speaker di sistema convincono nella riproduzione multimediale (in abbinamento al sistema xLoad di Sony e alla possibilità di equalizzazione audio), meno nell’uso come vivavoce, dove le parole del nostro interlocutore giungono cariche di bassi e un po’ compresse. Gli auricolari forniti sono di tipo in-ear e di qualità più che accettabile. L’utente potrà personalizzarne la resa grazie alla funzione surround offerta dal lettore musicale. Non va dimenticata la presenza della radio Fm stereo e della connessione Dina che, in presenza di una rete Wi-Fi, consente di condividere elementi multimediali fra dispositivi compatibili. A confermare l’attenzione dell’Xperia P per la musica ci sono infine il software di riconoscimento dei titoli delle canzoni TracklD (simile a Shazam) e il servizio Music Unlimited. Unica pecca: Android è nella versione 2.3.7 ma, niente paura, la 4.0 dovrebbe arrivare presto.