La procedura di sblocco dei device della casa di Cupertino porta con sé un alone di ambiguità circa la legalità dell’operazione. Seppur in diversi paesi esteri sia già considerata legittima, in Italia c’è ancora parecchia incertezza. Ciò che è sicuro e il decadimento della garanzia offerta da Appie. Ma il gioco vale dawero la candela? Per dare una risposta a tale quesito, ci siamo messi in contatto con un pirata che ci ha illustrato tutte le operazioni (o quasi) che sono seguite allo sblocco del suo iPad, divenuto ora un tablet completo e senza nessun limite. Ma, ci ha spiegato, le stesse modifiche possono essere messe in atto anche su iPhone. Jailbreak a portata di tap Sono lontani i tempi in cui procedere allo sblocco di un iPad o di un iPhone comportava l’adozione di procedure lunghe e macchinose. Oggi, per effettuare il jailbreak sono necessari solo pochi secondi. La maggior parte del tempo si perde nell’effettuare un backup di sicurezza che ci consentirà di ripristinare tutti i dati (file, foto, musica e applicazioni) in caso di problemi durante la procedura di sblocco. Alla base di tutto c’è il software Absinthe, disponibile sia su piattaforma Windows che Mac OS X: dopo averlo scaricato dal sito Web ufficiale del progetto, il pirata deve solo limitarsi al collegamento del device al PC tramite il cavo USB e al clic del pulsante Jailbreak: semplice come bere un bicchier d’acqua. Cosa succede dopo il Jailbreak? Al pirata si apre un nuovo, ricco e affascinante mondo. Cydia, non solo download A seguito del jailbreak di un device Appie, viene installato un nuovo software, spesso trascurato dai pirati “improwisati” Cydia. Ma di cosa si tratta realmente? Cydia è un download manager che consente l’ accesso di tutte quelle app che per un motivo o per un altro non sono state accettate sullo stare ufficiale della casa di Cupertino. All’interno di Cydia è possibile trovare centinaia di software e tool che infrangono il regolamento di mamma Appie e che quindi modificano le funzionalità base del sistema operativo iOS. Se pensiamo che ciò possa arrecare danni ad un iPad o iPhone che sia ci sbagliamo di grosso: dietro ad ogni app c’è infatti un pool di sviluppatori molto ben preparati che conoscono alla perfezione I’OS della casa di Cupertino. Grazie a Cydia, il pirata che ha già sbloccato il suo dispositivo avrà piena liberta di accesso a qualsiasi applicazione, legale o illegale, sviluppata per questa piattaforma. E fra queste, troviamo utility che migliorano, e non di poco,l’usabilità (già di per sé molto alta) di un iPad o di un iPhone. l primi passi in Cydia L’installazione di una app presente su Cydia è semplice: certo, il processo non è imme diato come accade su iTunes ma è comunque un gioco da ragazzi. L’unico “fastidio”, per così dire, è che al termine di ogni instal. azione è necessario riawiare l’ambiente grafico dell’iPad o dell’iPhone. Ciò awiene poiché Cydia non è in grado di aggiungere ‘luove icone nella Home in maniera automatica. Al termine, l’icona dell’app installata apparirà allo stesso modo di quelle scaricate dallo store ufficiale di Appie. Basta quincf; prendere un po’ la mano per familiarizza- e velocemente con questa sorta di iTunes alternativo. Per avere il meglio di Cydia, ::~erò, è necessario aggiungere dei reposito” ÌE!S, owero gli indirizzi dei server dai quali scaricare le app più popolari e particolari. =ra queste, troviamo dei tool assolutamente fenomenali: un esempio? Chi di noi è in grado di utilizzare le funzionalità Siri su un iPad 1 o 2? Siri anche sui device “datati” Come ben sappiamo, l’assistente vocale della casa di Cupert ino, meglio conosciuto con il nome Siri, è disponibile solo sui modelli più recenti di iPad o iPhone. Chiunque sia attratto da una tale funzionalità non ha dunque scelta: deve acquistare un modello più recente. Ma al pirata questa soluzione proprio non va giù anche perché sarebbe forse un po’ t roppo rischioso svuotare nuovamente il portafogli per aggiungere una sola funzionalità in più. Anche questa volta, dunque, il pirata decide di affidarsi a Cydia. Aggiungendo infatti i giusti repositories, il pirata riesce in pochi minuti ad installare l’assistente vocale anche sul suo “vecchio” iPad o iPhone. L’unico inconveniente è che, almeno al momento in cui scriviamo, non è disponibile la lingua italiana, ma qualcosa ci dice non tarderà ad essere integrata. Ma Siri è solo una delle modifiche che possiamo apportare ai meladevice: FaceTime col 3G, t rasferimenti via Bluetooth , Power Bar in stile Android .. Il jailbreak dell’iPad o dell’iPhone non fa che rendere realmente perfetto un prodotto ancora in imitabile. Non c i resta dunque che scoprire quali sono le app da avere ad ogni costo.