Nonè ufficiale,mail 7marzoè la data più quotata per il lancio di iPad 3, ultimo nato di casa Apple. Secondo il Wall Street Journal potrebbe non essere l’unica sorpresa in arrivo: indiscrezioni interne all’azienda rivelano che un tablet di dimensioni ridotte, una sorta di “iPad nano”, è in fase avanzata di progettazione. Ma in questi giorni non tutto è rose e fiori per il gigante di Cupertino: sul fronte del mercato la concorrenza si è fatta più agguerrita e tenta di erodere il predominio dei californiani;maora Apple deve anche fronteggiare l’ondata di proteste provocata dalle condizioni di lavoro negli stabilimenti cinesi che assemblano i suoi prodotti. Uno scandalo che ha costretto l’azienda a unclamoroso dietrofront. Il nuovo iPad amarzoNon per caso il 7 del mese prossimo è la data più probabile per la presentazione di iPad 3: la data arriva pochi giorni dopo il Mobile World Congress di Barcellona, in cui tutta la concorrenza sfodererà le sue novità, e l’uscita del tablet Apple subito dopo garantirebbe all’azienda una migliore copertura mediatica. Le immagini del nuovooggetto sono datempoin rete, ma dall’esterno non si rilevano differenze apprezzabili con il predecessore, perché l’innovazione sarà tutta all’interno: un processore A6 quad core (iPad 2 è dual core), e soprattutto con display Retina ad alta risoluzione, 2048 x 1536, progettato da Sharp e realizzato da Lg e Samsung. A differenza del Retinadisplay di iPhone 4, sarebbe a 264 PPI e non a 326. Prevista anche connettività Lte (Long Term Evolution), ovvero in pratica 4G. Tra i possibili effetti dell’uscita del nuovo iPad c’è anche un sensibile calo del prezzo del predecessore, iPad 2. Unmini-iPad?Secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal la Apple avrebbe preso contatto con i suoi fornitori sudcoreani per la produzione di un display per tablet di dimensioni ridotte. Pare che l’azienda californiana abbia deciso di replicare a suo modo al successo di alcune proposte della concorrenza, come il piccolo Kindle Fire diAmazon. Quale sia la destinazione del display ridotto non è chiaro: è possibile che Apple intenda adottare anche per iPad il rilascio di modelli di dimensioni diverse già testato con iPod e abbandonato con iPhone. Il vero costo del lusso In questi giorni il gigante di Cupertino sta sperimentando per la prima volta gli effetti della morte del suo fondatore. Steve Jobs era soprattutto un mago del marketing: l’immagine quasi “disincarnata” con cui era riuscito a circondare Apple aveva messo in secondo piano la durissimarealtà di sfruttamento nascosta dietro agli oggetti ambiti dai consumatori di tutto il mondo. Nei giorni scorsi un’inchiesta del New York Times ha portato agli occhi dei cittadini Usa le agghiaccianti condizioni di lavoro cui devono sottostare gli operai cinesiche assemblanoi prodotti di Apple e degli altri giganti dell’informatica. Il caso più conosciuto è quello dell’azienda Foxconn: soltanto nel 2010 decine di lavoratori si sono suicidati gettandosi dal tetto dello stabilimento di Shenzen, e altrettanti sono morti in incidenti sul lavoro. In risposta all’indignazione suscitata e alle numerose lettere di protesta ricevute, il gigante di Cupertino ha ammesso a malincuore l’esistenza del problema e concesso alla Fair Labor association, un organizzazione no-profit che si occupa di diritti del lavoro, di effettuare delle verifiche sulla sua filiera di produzione. Apple è la prima azienda del settore a dover compiere un simile passo, e probabilmente non sarà l’unica.