Il microfono dei cellulari li rende anche strumenti perfetti per registrare interviste, conversazioni, discorsi e qualsiasi altro suono da trasmettere o trascrivere. Anche su questo versante l’iPhone parte bene grazie ad Apple che qualche anno fa, con la terza versione del sistema operativo, ha aggiunto un’app chiamata Memo vocali. Il suo funzionamento è semplicissimo: il pulsante sulla sinistra in basso permette di iniziare, mettere in pausa e proseguire una registrazione. Il VU meter indica il livello dell’audio, che è bene sia almeno di -10 decibel per essere udibile ma che non deve superare 0, pena distorsione del segnale. Per ottenere una registrazione di qualità (intervista da pubblicare e non solo da trascrivere, o anche una performance dal vivo) può valere la pena investire in un microfono esterno, da collegare al jack audio oppure (meglio) alla porta dock. Se si utilizza il microfono incorporato (che è in basso sulla sinistra) è bene puntarlo verso l’interlocutore o la fonte sonora, girando l’iPhone: anche l’interfaccia dell’app ruoterà, mantenendo facile l’utilizzo. Le registrazioni possono essere riascoltate, eliminate, modificate accorciandole e archiviate dando loro nomi standard o un titolo ad hoc. In modo analogo ai filmati, c’è una barra che indica la durata e accorciandola è possibile eliminare pezzi di registrazione inutili all’inizio o alla fine (ad esempio degli applausi dopo una risposta). I memo registrati possono essere condivisi in un messaggio MMS o via email, come file allegato con estensione .m4a. In alternativa l’audio verrà trasferito sul computer, sempre come .m4a, non appena verrà effettuata la sincronizzazione del dispositivo con iTunes, se nella sezione Musica sono spuntate “Sincronizza musica” e l’opzione “Includi memo vocali”. Molto simile nell’aspetto e nel funzionamento ma un po’ più versatile e professionale è l’app iTalk Recorder di Griffin. A differenza del software di Apple, iTalk Recorder utilizza il formato audio non compresso AIFF e offre la scelta tra tre impostazioni di qualità, “Good”, “Better” e “Best”, rispettivamente a 11, 22 e 44 kHz, da adottare in base al tipo di registrazione che si sta per fare.