Negli Stati Uniti sono istallati anche all’ingresso di carceri e tribunali, oltre che negli aeroporti; in Olanda hanno sostituito i controlli abituali. Ora anche l’Italia, archiviata la fase di sperimentazione (iniziata nell’aprile 2010 negli aeroporti di Malpensa, Fiumicino, Venezia e Palermo), dovrà decidere se sottoporre i passeggeri diretti negli Usa e in Israele al controllo del body scanner, evitando quello manuale (la pequisizione). L’Enac ha ultimato i test; ora la palla passa al governo, che dovrà prendere una decisione, maè probabile il via libera. I timori di mettere a nudo le persone sottoposte allo scanner, e le relative perplessità sulla violazione delle privacy, erano già stati accantonati nel 2010: la macchina avrebbe fornito all’operatore addetto al controllo non la scansione del corpo ma una sagoma stilizzata della persona, congli eventuali oggetti rilevati. Nell’ultimo anno la sperimentazione si è concentrata sulla tecnologia più opportuna, veloce e sicura. Lo scanner a «onde millimetriche attive è risultato il più efficace»,ma«in questa fase la nostra valutazioneè dinonsostituire, piuttosto di integrare il security scanner con il metal detector. Se in futuro riuscissimo a trovare una macchina capace di vedere tutto, lo scanner potrebbe sostituire l’archetto, facendo un unico passaggio», ha spiegato il presidente di Enac, Vito Riggio. La tecnologia con onde millimetriche attive penetra gli abiti e rimbalza sui corpi, individuando la carta (anche quella dei fazzoletti) e la ceramica, oltre al metallo, per cui è necessario che i passeggeri depositino tutti gli oggetti. È stato riscontrato che le onde non presentano controindicazioni per la salute, sono paragonabili «alleondedei cellulari». Lo standard è stato testato su 50 mila passeggeri degli scali di Fiumicino e Malpensa; porta via 37 secondi: 3 secondi di screening, altri 34 per la preparazione del passeggero e l’eventuale ritrovamento di oggetto. Tra le varie tecniche sperimentate, la tecnologia aonde millimetriche attive è risultata la più efficace e l’ultima macchina testata con un nuovo algoritmo, avrebbe migliorato ulteriormente le prestazioni consentendo di ridurre sensibilmente le anomalie (falsi allarmi e/o mancato rilevamento di oggetti potenzialmente pericolosi) e di ottimizzare i tempi e il numero degli addetti previsti. Se verrà decisa l’installazione dei security scanner, potranno essere acquistati direttamente dall’Enac macchine per 2 milioni di euro (questi i fondi disponibili per il progetto), pari a una decina di macchinari: di questi 4 verrebbero posizionati a Roma, altrettanti a Milano e 2 a Venezia. Per il momento, quindi, anche date le risorse, i body scanner non sostituiranno i metal detector, ma li affiancheranno, cosa che sicuramente non sarà molto gradita ai viaggiatori, in quanto foriera di ulteriori code e stress. «Il costo iniziale lo stiamo sostenendo noi con uno stanziamento di 2 milioni», ha specificato Riggio, ma non è escluso che in futuro ci sia un aggravio delle tasse aeroportuali. Per i controlli, infatti, gli aeroporti si dovranno dotare di personale che dia istruzioni ai passeggeri, quindi meno uomini per le perquisizioni, ma più «facilitatori».